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Un Viaggio alla scoperta del Cambiamento
14
Giu
2018

I Bridge Millennials sono il futuro del retail

Dopo tanto parlare di Millennials, finalmente qualcuno si è accorto che ci sono Millennials e Millennials, ovvero che la generazione è fin troppo vasta per poter essere racchiusa in un solo comportamento di acquisto.

Recentissime ricerche americane, compiute da PYMNTS.com, hanno confermato una differenza sostanziale tra i giovanissimi Millennials e quelli un po’ meno giovani, tanto da giustificare la nascita di una generazione “Ponte” tra Millennials (22-38 anni) e Generazione X (40-57 anni), cioè i Bridge Millennials (30-40 anni) che si distinguono per differenze anche sostanziali dai più giovani Millennials (22-30 anni).

bridge millennials

I Bridge Millennials hanno abitudini d’acquisto particolari: ad esempio, il 25% degli intervistati preferisce nettamente Amazon rispetto agli altri Ecommerce. Amano anche comprare in store, ma fanno ricerca sui prodotti tramite i loro smartphone.

Probabilmente ti starai chiedendo quanto bisogno ci fosse di spaccare il capello in quattro, ma la risposta sta nei dati degli studi che fanno emergere quanto sia veritiera la definizione di Bridge Millennials come la prima vera generazione di consumatori connessi con potere di spesa.

  • Sono indipendenti e ben educati.
  • Si stanno indirizzando a carriere più stabili e stanno guadagnando più denaro.
  • Stanno spendendo i loro soldi utilizzando i dispositivi connessi per guidare le loro decisioni di acquisto – dai prodotti che acquistano ai negozi in cui fanno acquisti.

Sembra proprio che il Bridge Millennial rappresenti la chiave di volta per come il commercio connesso si evolverà nei prossimi 5-10 anni. Conoscere i loro comportamenti oggi sia fondamentale per la comprensione da parte dei rivenditori per tre motivi:

  • Sono i consumatori le cui aspettative di omnicanale e omnicommerce sono le più alte.
  • Sono gli acquirenti i cui dispositivi connessi sono il mezzo per decidere ciò che comprano e da chi lo acquistano.
  • Sono la coorte di acquirenti che stanno rianimando una tendenza di shopping che i rivenditori hanno pensato di aver lasciato nel loro specchietto retrovisore: lo showrooming, cioè quel fenomeno per cui un cliente si reca in negozio per vedere o provare un prodotto, ma poi lo acquista online.

I negozianti devono quindi fare attenzione ad usare gli strumenti giusti e le tecniche efficaci per coinvolgere questa fascia di consumatori, che rappresentano una vera e propria miniera d’oro, ma che se trascurati non esiteranno a comprare altrove.

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