>
Un Viaggio alla scoperta del Cambiamento
24
Giu
2013

L’affordable luxury a portata di clic

Da Singapore a Milano, per esplodere online. Questo è il viaggio compiuto dagli startuppers di Velasca. Abbiamo intervistato Enrico Casati, CEO di Velasca, per cercare di capire meglio gli ingredienti di questo cocktail al sapore di cuoio e silicio.

Com’è nata l’idea di Velasca?

“Il primo seme di Velasca è stato gettato a Singapore, dove vivevo fino ad Ottobre scorso. Stavo cercando delle scarpe classiche da uomo ad un prezzo ragionevole, quelle che qui da noi trovi nelle piccole boutique sotto casa. Negozi che di solito garantiscono qualità senza richiedere un prezzo premium, come fanno invece i grandi marchi. Questo tipo di negozio è ancora possibile scovarlo qui da noi, ma all’estero è quasi totalmente assente. Capimmo che esisteva un spazio di mercato, quello tra i 150 e i 200 euro al paio, non coperto per quanto riguarda le scarpe classiche da uomo e ci lanciammo in Velasca. La scelta dell’e-commerce, a quel punto fu quasi naturale, visti i dati in continua crescita per l’e-fashion sia in Italia che all’estero. Quindi Velasca nasce dalla volontà di mettere sul mercato scarpe di manifattura artigianale italiana, a prezzi competitivi. Un affordable luxury acquistabile online da ogni angolo del pianeta.”

Velasca è un business model innovativo, che vive sul web, con un prodotto classico. Un cortocircuito tra tradizione e tecnologia di grande attualità su molti mercati. Come nasce lo stile classico dei vostri prodotti?

“Il design dei modelli lo facciamo noi. La nostra ispirazione quando creiamo il prodotto è proprio lo stile classico da uomo. Tutti i nostri modelli sono ispirati alla Milano degli affari, una Milano che ricorda ancora qualche parola di dialetto da cui i nomi delle nostre scarpe. Una Milano che veste in giacca e cravatta, una Milano che nella moda predilige un gusto classico. Ci proponiamo ad un pubblico di persone con un gusto preciso, è vero, ma anche molto attente al particolare del prodotto che ne garantisce la qualità. Noi vogliamo che chi si intende di scarpe e di moda capisca immediatamente che Velasca è un prodotto di contenuto qualitativo elevato. Un Made in Italy reale, quindi, non di facciata. Per garantire la qualità del nostro marchio abbiamo deciso di integrarci verticalmente con gli artigiani marchigiani che si occupano della produzione. Quindi gli artigiani che lavorano con noi, lavorano su progetti nostri, noi non acquistiamo prodotti studiati da altri per rivenderli. Oltre alla qualità, tutto questo ci garantirà un nostro mercato nel futuro, perché di e-commerce che vendono scarpe prodotte da altri il mondo è pieno; Velasca è, invece, un brand che vende online i propri prodotti. Un brand con un target chiaro, un pubblico giovane, dinamico e che per il lavoro o il tempo libero ama il gusto classico nella moda.”

Velasca è quello che verrebbe definito come un pure player del web. Tuttavia è sempre più frequente che questo tipo di player cerchino di apparire nel mondo reale, creando propri spazi retail. Velasca è già arrivato a questo punto o rimarrete solo sul web per ora?

“No, ci stiamo organizzando per scendere in strada. Infatti abbiamo predisposto un Apecar promozionale con finalità sia di vendita che di branding. Saremo in giro per Milano durante questa settimana della moda, dal 20 al 26 Giugno. Abbiamo selezionato gli eventi di maggiore interesse per noi e, grazie alla mobilità dell’Ape, avremo la possibilità di presidiare i luoghi che ospiteranno questi eventi. Se l’iniziativa avrà successo, abbiamo intenzione di replicare durante i mesi estivi con scorribande tra Forte dei Marmi e Santa Margherita Ligure. Un progetto di street marketing che noi crediamo possa regalarci grandi soddisfazioni.”

Una delle grandi potenzialità che internet mette a disposizione dei business è quello di generare relazioni one-to-one con i propri clienti. Nei casi più virtuosi, queste relazioni sfociano nella possibilità per il cliente di personalizzare il prodotto. Questo accade anche per Velasca?

“Ci stiamo adoperando per rendere disponibile da Settembre un tool che permetta ai nostri clienti di effettuare una personalizzazione di primo livello del prodotto. Una personalizzazione estetica: il cliente potrà diventare il designer della propria scarpa. I nostri modelli saranno a disposizione dei clienti per essere reinterpretati. Si potranno definire le tipologie di pelle, il colore della scarpa dei lacci e di alcuni altri dettagli della stessa. Il secondo tipo di personalizzazione su cui stiamo lavorando riguarda la calzata della scarpa. La struttura della scarpa sarà ottimizzata in base alle caratteristiche del piede del nostro cliente. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo sviluppato un accordo di partnership con Right Shoes, una società svizzera che gestisce in alcune location definite degli scanner 3D del piede. Ogni cliente profilato avrà un proprio codice identificativo da inserire nel nostro sito per definire automaticamente taglia e calzata della scarpa da acquistare. Un punto cruciale per noi, per ovviare ad un problema che abbiamo rispetto ai format retail tradizionali, ovvero quello della prova della scarpa prima dell’acquisto. Infine in un futuro non troppo lontano potrebbe diventare addirittura possibile per i nostri clienti utilizzare un app mobile di Right Shoes per effettuare la scansione del proprio piede con il cellulare, senza la necessità di visitare lo scanner fisico.”

You may also like

Startup che innovano il negozio sfidano i big dell’e-commerce
Un luogo che a Milano mancava
Gobbi 1842 amplia il proprio target di mercato
Case study: Tiger

Leave a Reply