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Un Viaggio alla scoperta del Cambiamento
22
Dic
2012

Milano, il portale del mercato italiano

In una recente intervista Antonio Lopez Segarra, CEO della maison spagnola di calzature Pura Lopez ha dichiarato: “Milano è una città fondamentale per dialogare con il mercato italiano ma anche per i rapporti con i buyer dei principali department store europei ed extraeuropei che comprano le nostre collezioni.

L’intervista è stata rilasciata a margine dell’evento di apertura del nuovo quartier generale della griffe spagnola in Via Della Spiga1, location scelta dal calzaturificio come punto di riferimento internazionale per l’espansione del proprio brand. La scelta non sorprende di per sé, in quanto Milano è storicamente uno dei punti di riferimento globali per la moda ed è ritenuta la capitale della moda del nostro paese. Tuttavia, fino ad ora, abbiamo dato per scontato che il riferimento al mercato italiano presente nell’intervista avesse il significato sottointeso di mercato italiano della moda. E se non fosse così? E se per mercato italiano si intendesse un concetto più ampio di quello di mercato italiano della moda? La cosa potrebbe avere senso se si pensa che le teorie economiche più accreditate a livello internazionale, ormai da anni, vogliono che i brand competano tra loro a livello di immagine e a livello di awarness dei consumatori in una dimensione più ampia rispetto a quelle del settore di appartenenza, della categoria merceologica o, a maggior ragione, della localizzazione geografica dei singoli mercati di riferimento.

Il secondo indizio che potrebbe portarci a supportare la tesi dell’ampliamento del concetto di mercato è che nei giorni che immediatamente precedono la Milano Fashion Week, dedicata all’abbigliamento maschile per la primavera-estate 2013, risulta ormai una realtà ben precisa il trend di contaminare la moda con l’arte, la cultura e l’alta cucina per valorizzare un’accezione polivalente di italian way of life. Stiamo forse passando da un concetto di italian style fortemente legato all’abbigliamento, agli accessori e ad una proposta di look in generale; ad un concetto di italian style che genera non più un look ma uno stile di vita?

Per ora non abbiamo alcuna certezza, ma siamo alla ricerca del terzo e proverbiale indizio.

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